MiniVM-Box e virtualizzazione.
La tecnologia di cui c’è sicuramente bisogno è la virtualizzazione. Con la virtualizzazione si “disaccoppia” l’hardware dal software e i computer fisici diventano dei semplici files che, opportunamente elaborati da un hypervisor, tornano ad essere utilizzabili esattamente come i computers fisici a cui eravate abituati.
Il vantaggio di questo “disaccoppiamento” è che i computers virtualizzati possono essere spostati facilmente da un calcolatore fisico ad un altro semplicemente copiando ed incollando i file di cui si compongono. Questa tecnica rende agevole, per esempio, l’upgrade della macchina fisica consentendo alla macchina virtuale di “ereditare” le nuove caratteristiche senza alcun bisogno di intervenire installando nuovi drivers o, peggio ancora, installando da zero il sistema operativo. Questo è solo uno dei tantissimi vantaggi, per esempio si possono creare delle copie di una particolare macchina che si desidera aggiornare e fare dei test sulla copia per verificarne il regolare funzionamento, prima di applicarlo anche alla macchina originale. Ma la funzione che personalmente reputo di importanza fondamentale è quella di poter eseguire il backup dell’intera macchina virtuale, non solo dei dati, senza arrestarla e pianificando le copie in precisi momenti del giorno o della notte. Se mi è consentito, fare il backup in questo modo è come se fosse possibile da una macchina fisica crearne una identica, inattaccabile da virus perché spenta e completamente scollegata dalla rete LAN.
La tecnica della virtualizzazione però deve essere abbinata ad un hypervisor cioè ad uno strato di software che consente alle macchine virtuali di prendere vita accedendo alle risorse fisiche del calcolatore su cui risiedono e di essere viste in una rete come delle macchine reali.
La soluzione ideale
Ad oggi, aprile 2018, hardware sul mercato con le qualità necessarie per la configurazione di un hypervisor come VMware ESXi al di sotto del costo annuale di utilizzo di una macchina virtuale con prestazioni decenti in cloud, esistono, ma non sono forniti di SSD, hanno consumi energetici ancora piuttosto elevati, sono sostanzialmente i soliti case tower ingombranti dall’estetica discutibile e soprattutto sono venduti senza il sistema operativo VmWare preinstallato a meno che non venga acquistata una licenza piuttosto onerosa.
Ecco perché ho ideato e realizzato il MiniVM-Box, una macchina potente, economica perché essenziale, con un gradevole aspetto estetico, pienamente compatibile con l’hypervisor più diffuso al mondo e soprattutto il più utilizzato nei data center: VMware ESXi nella versione 5.5 oppure 6.5.
Ricordo che questo potente hypervisor è possibile utilizzarlo nella versione free license solo su macchine singolo socket con l’unica limitazione di 8 vCPU per ogni macchina virtuale.
Licenza e setup
I MiniVM-Box beneficiano quindi di un sostanzioso “sconto licenza” perché il sistema operativo utilizzato è VmWare ESXi con licenza free, la cui installazione, però, avviene dopo l’acquisto. Infatti la vendita di qualunque devices con tale licenza preinstallata è espressamente vietata da VmWare. Ma è possibile offrire la consulenza per la registrazione, il download, l’installazione e la configurazione del sistema operativo con licenza Free, che nei MiniVM-Box è inclusa nel prezzo di acquisto, regolarmente intestata al cliente finale. Questo servizio di consulenza per il setup del sistema operativo VmWare ESXi con licenza free non è offerto da nessun produttore di hardware, ma è il rivenditore che se ne deve fare carico, il quale dovrà fornire ovviamente anche supporto e assistenza.
Il vostro rivenditore si fa carico di tutto ciò? Io non credo, però in molti vi diranno che non ci sono problemi a gestirlo e ciò è particolarmente rassicurante perché avete la garanzia di usare uno strumento diffuso e ampiamente manutenuto, anche nel malaugurato caso che nel corso del tempo non sia più io il vostro fornitore di fiducia…Lo so, non è bello a dirsi, ma anche i matrimoni più insospettabili finiscono in divorzi e se mi permettete, possiamo paragonare questo progetto ad un accordo di separazione di beni, dove si sa fin dall’inizio che non vi saranno mai spiacevoli sorprese…
Il design
Con il MiniVM-Box, nelle versioni base e business, ho cercato anche di dare ad un oggetto tradizionalmente ideato per aver dimensioni e aspetto da “cassapanca”, una forma esteticamente gradevole, un aspetto da piccolo media center da salotto. È un oggetto da lasciare tranquillamente su una scrivania in bella vista, comodo, pratico, leggerissimo, senza monitor, tastiera e mouse, soltanto pochi cavi e facilmente occultabili.
Tecnologicamente è un piccolo gioiello, il disaccoppiamento dell’unità di elaborazione dati con la storage area fornisce il livello di sicurezza necessario per renderlo altamente affidabile: i vostri dati sono sempre al sicuro da qualche parte nascosti in azienda.
Con il nuovo listino di settembre 2017, i MiniVM-Box hanno un nuovo e più accattivante case, sono dotati di processori più evoluti e tutte le versioni possono essere attrezzate con scheda di rete LAN (singola o doppia) a 10 Gbps SFP+ oppure Ethernet 10G base-T.
Su particolari richieste ho realizzato anche la versione Rack mount, completa di binari per l’inserimento e l’estrazione agevole dall’armadio Rack. Tale macchina, il BladeVM-Box, è realizzato per le aziende che hanno necessità di calcolo ed elaborazione molto elevate che implicano l’utilizzo di molta RAM, per esempio 48/64 GB o più, ma sempre con un occhio di riguardo ai consumi energetici. A listino, infatti, ho inserito solo le versioni più parche nei consumi. Ciò però non esclude la possibilità di avere macchine con processori più potenti, gli Xeon E5-1600 V4 family, che allo stato dell’arte sono i più potenti processori a singolo socket che abbiano senso essere utilizzati con l’hypervisor VmWare free license. Tali macchine però sono offerte solo dopo attente valutazioni e verifiche effettuate con il cliente stesso, perché la mia filosofia è quella di utilizzare attrezzature “minimal” e mirate per incidere poco sui costi e avere un impatto ambientale il più contenuto possibile.
Per godere appieno dei benefici della virtualizzazione, un ruolo importante lo gioca certamente la banda larga. Vediamo nella prossima pagina qual è la situazione attuale..